Ghiacci spessi fino a 5000 metri, una temperatura media annua di -55 gradi, un'oscurità che dura quasi sei mesi: L'Antartide è senza dubbio il luogo più inospitale in cui l'uomo possa stabilirsi in modo permanente. Eppure i ricercatori partono regolarmente alla volta del Polo Sud per comprendere sempre meglio il nostro mondo attraverso vari campi di ricerca come la glaciologia, la ricerca sul clima, la microbiologia e la geologia.
In una delle stazioni di ricerca del settimo continente, l'acqua di cui ricercatori e tecnici hanno bisogno viene ricavata dalla neve e dal ghiaccio e, da poco, con l'aiuto della tecnologia di automazione ifm. Per far fronte all'aumento del numero di dipendenti, nell'estate antartica del 2023/2024 è stato messo in funzione un nuovo impianto di trattamento delle acque.
Anche se la produzione energetica proviene da fonti eoliche e solari, lo scioglimento della neve richiede un'energia 50 volte superiore a quella necessaria per riciclare l'acqua.
Il nuovo impianto, composto da due sistemi ridondanti, è stato dotato di apparecchiature che includono i sensori di flusso magneto-induttivi SM degli specialisti dell'automazione ifm. Questi sensori non solo registrano la portata attuale, ma anche la portata totale e la temperatura del fluido. Tutti i valori sono chiaramente visualizzati sullo schermo. Se necessario, un cambio di colore rosso/verde indica se i valori sono all'interno o all'esterno dell'intervallo di riferimento. Il tubo di misura ottimizzato garantisce una minore perdita di pressione, in modo da ridurre la potenza della pompa. Inoltre, non sono necessari canali di ingresso/uscita. Questo è un enorme vantaggio, soprattutto in spazi ristretti. Altri sensori, come i rilevatori di valvole e i sensori di livello, forniscono altre importanti informazioni sullo stato attuale del trattamento dell'acqua.
La trasmissione dei dati utilizza la tecnologia IO-Link, un sistema di comunicazione digitale punto-punto in cui i sensori inviano i loro dati a un master, che a sua volta li inoltra a livello di campo. Invece di posare cavi da ogni sensore fino al quadro elettrico, come nel caso del cablaggio analogico convenzionale, i dati dei sensori possono essere raccolti decentralmente da master IO-Link predisposti per il campo e raggruppati per la trasmissione a un livello superiore. In questo modo si riduce notevolmente il cablaggio.
Le informazioni non sono importanti solo per il controllo, ma facilitano anche la manutenzione preventiva continua: tutti i valori misurati vengono inviati al livello IT insieme ad altre informazioni diagnostiche che informano sullo stato attuale di ciascun sensore IO-Link. Ciò significa che l'impianto può essere sottoposto a manutenzione in remoto durante l'inverno antartico, quando le stazioni di ricerca non sono presidiate, e preparato per il successivo periodo estivo.